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Progetto Internazionale per la Redistribuzione del Reddito Alpha & Omega

Ultimo Aggiornamento: 08/10/2013 15:58
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08/10/2013 15:58
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Salve a tutti e saluto l'amministratore di questo forum.

Ritengo questa iniziativa molto interessante, poichè offre un'occasione unica di incontro, tra domanda ed offerta nel mondo del lavoro.

Mi presento!

Sono promotore ed ideatore di questo progetto che opera da diversi anni in Italia, ma invisibilmente.
Nel farne conoscere i suoi contenuti e sopratutto i suoi successi e passi avanti ottenuti, che lo hanno contraddistinto, dovendo operare tra molto scetticismo ed ostacoli di diversa natura, oggi posso dire che è arrivato il momento per farlo esplodere e conoscere in tutta la sua bellezza e concretezza operativa.

Ritengo che la grave situazione di disoccupazione che imperversa oggi sul mondo intero, stia agevolando di molto la sua estensione, e la volontà di spingersi oltre i propri limiti cognitivi, dovendosi sforzare a capirne i suoi concetti innovativi che alla luce dei suoi risultati positivi, trova oggi molto più consenso di quanto ne avesse potuto raccogliere negli anni passati.

E' dal 2000 che, prima in pochi, poi man mano che si andava avanti nella sua realizzazione e che si aggiungevano nuovi aderenti, si è potuto costruire gradualmente tutte quelle piattaforme essenziali al suo sviluppo operativo.

Dopo dieci anni, tra mille difficoltà ed ostacoli, oggi si è finalmente pronti ad operare per poter assorbire molto più velocemente, il tasso della disoccupazione, poichè il tradizionale sistema esistente Welfare, non consente affatto il suo riassorbimento.

I motivi tecnici per cui questo avviene, sono da ricercare in colpe legate alla mancanza di investimenti che dovrebbero essere fatti da privati imprenditori possessori dei capitali.
Non avvenendo questo fattore, si debilita la crescita occupazionale di un'intera nazione.

Il colpevole, però, non è il singolo capitalista, ma lo è il sistema dei ricercatori del profitto, che essendo identificato nel segmento bancario, ne determina con la mancata emissione del credito, un fortissimo rallentamento.

Pertanto, la soluzione va ricercata altrove, visto il diniego delle banche a finanziare nuove idee imprenditoriali, che generalmente sono presenti senza avere al proprio seguito nessuna garanzia reale da offrire al sistema creditizio.

Il problema principale è quindi ricercare la liquidità necessaria al l'avvio di idee "infinanziabili".

In molti avranno già sentito parlare di signoraggio bancario, di emissione monetaria, di monete alternative e/o complementari.

Seppur sia possibile emettere una moneta alternativa indipendente, distaccandosi dalla centralizzazione bancaria, è anche vero che alla base di ogni emissione monetaria, deve esserci un lavoro certo, sicuro, stabile, e concretamente ciclico al posto delle riserve auree.

Ci sono diversi modi di avviare processi produttivi che soddisfino questo principale requisito, ma bisogna realizzare questa domanda da fonti rinnovabili di manodopera che siano sempre cicliche, sempre costanti nel tempo, e sempre più in estensiva crescita.

Bisognerebbe essere tutti degli economisti, per comprendere queste dinamiche profonde, ma questo problema è stato risolto grazie all'impegno di moltissimi collaboratori che si sono spinti ad informare i singoli cittadini, di città in città, di paese in paese, di famiglia in famiglia, le basi economiche monetarie e che sono stati capaci di far capire aspetti dell'economia sociale, che solo politici e privati banchieri hanno tentato di tenere all'oscuro il popolo ignorante su tutte queste cose, per tenerlo in schiavitù e soggiogato a sè stessi per mantenere controllo e potere.

Il concetto ed obiettivo di questo progetto, non è solo quello di aver voluto informare il popolo della colossale truffa finanziaria che opera a suo esclusivo danno, dal lontano 1800, in tutto il mondo, nel settore dell'emissione monetaria, ma è stato quello di voler realizzare contemporaneamente, un nuovo modello lavorativo contrastante a questa situazione obbligata, capace di essere, al momento più opportuno, pronto a far vedere i suoi auspici positivi, contando sull'adesione di massa ai suoi principi ed obiettivi primari, sfruttando l'evidente incapacità del sistema a garantire nuova occupazione e nuovi salari.

Questo momento è rappresentato dall'evidente impossibilità che la situazione bancaria ed imprenditoriale odierna "garantisce" oggi, cioè quella che anzichè assumere, licenzia, lasciando intendere che l'inversione e riequilibrio di questa tendenza non arriverà mai in modo naturale, se non dopo aver gettato nella "spazzatura", milioni di persone con i posti di lavoro al seguito.

A questi imprenditori, detto sinceramente fra noi, non possiamo rivolgere nè più stima, nè più guadagni, visto il loro comportamento assurdo!

Per poter essere padroni di scegliere chi o non chi far più guadagnare da domani mattina e nel prossimo futuro, dobbiamo essere noi come lavoratori e consumatori, a decidere le nuove regole e le nuove norme dell'occupazione e della canalizzazione di risparmi e di capitali.

Dobbiamo staccarci dai vecchi concetti in cui a decidere quanto debba essere pagata l'ora lavorativa, non siano più i sindacati di categoria che sono troppo collusi con imprese, con industrie, con multinazionali, per mantenere sempre in attivo e mai in sofferenza, le poltrone dei propri dirigenti, (che poi non sono altro che gli ulteriori servi occulti di banche e di governi corrotti da politici che di politico non hanno nulla a che fare).

Dobbiamo quindi "obbligare" gli imprenditori e datori di lavoro, a destinare una parte della crescita del fatturato aziendale, tramite distribuzione di compensi che siano strettamente collegati alla produzione, ma non con premi palliativi o bonus vari, ma che siano correlati con precise percentuali di provvigioni sulla base vendita fatta.

Dobbiamo eliminare alla radice, l'affossamento a tariffe fisse da fame.
Dobbiamo legare l'interesse dell'operaio a partecipare alla crescita della propria azienda, ma che con essa cresca la retribuzione, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Man mano che l'azienda sfonda ed acquisisce sempre più quote di mercato, grazie al lavoro diligentemente fatto da parte di ogni operatore, questa volta, essendo ben retribuito tramite collocazione di quote che prendano il posto dei "famigerati" TFR (trattamento di fine rapporto), la crescita di una nazione è assicurata.

Per poter mettere in atto queste soluzioni, chi deve cambiare mentalità è proprio il lavoratore dipendente ed il singolo operaio, il quale dovrà dire di no, a buste paghe indegne, tali da essere considerate fuori del mercato del lavoro ma strumenti finanziari di indubbia antieticità.
Se il dipendente, per poter aver un "pezzo di pane sicuro" continuerà ad accettare questa forma di occupazione con questa retribuzione a salario "fisso", egli continuerà a dare il "potere" decisorio ad imprenditori che adotteranno la via dello sfruttamento e della schiavitù.

Sono sempre stato convinto che realizzare un sistema capace di distribuire un reddito, legandolo all'emissione monetaria e alla produzione delle provvigioni derivante dalla vendita garantita, sia quel modello che obbligherebbe gli imprenditori, a cambiare "rotta" per evitare che la forza lavoro prenda altre strade ed i loro guadagni.....annullati del tutto

I lavoratori, dovrebbero prendere consapevolezza dell'esistenza di questo nuovo modello lavorativo, in maniera di fare una scelta oculata e ben consapevole, con la quale mettere nelle mani giuste, il proprio lavoro, il proprio tempo, ed oserei addirittura dire.........la propria vita.

Questo è il progetto!

Progetto Internazionale per la Redistribuzione del Reddito Alpha & Omega

Buona lettura.

Enrico Frassinetti



Zorro

"Poichè come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e non si avvidero di nulla finchè venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell'Uomo." (Matteo 24:38-39)
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