Confindustria: "Si consolida la ripresa", nel primo trimestre produzione +1,7%

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neworacle
00giovedì 22 aprile 2010 20:53
Ma aumenta la disoccupazione, soprattutto per i più giovani: nella fascia 15-24 anni il tasso è al 28,2%
Analoga l'analisi dell'Fmi: "Anche se i progressi sono migliori del previsto, situazione ancora fragile"


ROMA - "In Italia si consolida la ripresa": per il primo trimestre 2010 il Centro studi di Confindustria stima una crescita della produzione industriale dell'1,7% (+1,0% nel 4 2009). L'andamento del Pil, tenuto conto del probabile rialzo delle stime dell'ultimo trimestre 2009, risulterà nel 2010 più sostenuto dell'atteso. Confindustria precisa tuttavia che "l'economia italiana dà segnali ancora contraddittori (come mostra il calo di fatturato e ordini), ma sta agganciando il risveglio della domanda estera: l'export è più vivace, la produzione industriale è in progressione, specie nel trimestre in corso".

Ma, come segnalato anche da altre analisi congiunturali, questo principio di ripresa non si traduce in occupazione, anzi il problema dei disoccupati tende ad aggravarsi: a febbraio il tasso di disoccupazione si è mantenuto sul livello di gennaio (8,5%), ma è cresciuto di 0,8 punti percentuali per la fascia di età 15-24, raggiungendo il 28,2%, ricorda Confindustria. "Si conferma quindi - fenomeno non circoscritto all'Italia - un deterioramento delle opportunità di lavoro marcatamente marcato per i giovani". Per i nuovi entranti, è più difficile trovare impiego.

Tra dicembre 2008 e febbraio 2010 il numero di occupati in Italia è calato di 406.000 unità (-1,7%, dati destagionalizzati). Avendo la crisi colpito soprattutto i settori dell'industria, spiega il Csc, le perdite occupazionali sono state più accentuate tra gli uomini (-2,2%, -299.000 unità) che tra le donne (-1,1%, -107.000 unità). Tra i primi è aumentato di più anche il numero di inattivi (+3,1%, contro +1,0%). Nell'ambito dei disoccupati aumenta la quota di coloro che cercano lavoro da almeno 12 mesi (46,1% nel quarto trimestre 2009 dal 43,8% nel quarto 2008): "Ciò accresce il rischio che la disoccupazione ciclica diventi strutturale".

Un'analisi che trova puntualmente riscontro in quella fatta oggi dal direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn, durante la conferenza stampa a margine dei lavori dell'istituto di Washington (in riferimento però all'andamento dell'economia mondiale): "Anche se i progressi sono migliori del previsto, la ripresa è ancora fragile. Il tasso di disoccupazione è ancora alto e la domanda debole".

Tornando alle previsioni sull'Italia, questi gli indicatori qualitativi che in dettaglio delineano per l'Italia un'accelerazione. Sono cresciuti per il quinto mese consecutivo gli ordini del Pmi manifatturiero (a 54,8). L'Isae ha rilevato un forte miglioramento delle attese di produzione (massimo da maggio 2008) e stima per il secondo trimestre una crescita di produzione del 3,8%. Il Ppmi dei servizi ha registrato forti aumenti di attività e nuovi ordini. Tra i settori l'intensità del recupero appare proporzionale alla profondità della caduta. E' infatti più forte per autovetture (+28,5% a febbraio dal minimo, anche grazie agli incentivi), metallurgia (+27,5%) e tessile (+22,9%).

Fonte: La Repubblica
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