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Mafia, disoccupazione, razzismo. Ecco l'Italia divorata dai "mostri"

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2011 21:41
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20/04/2010 20:46
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«Ci sono momenti in cui il cervello si stacca dal cuore». In uno di quei momenti, Mario Farisano, operaio 44enne in cassa integrazione della Nuova Renopress di Budrio, nel Bolognese, si è tolto la vita. L’ha fatto nel garage della propria casa, una palazzina pietra a vista di tre piani a Marmorta, piccolissima frazione di Molinella, a pochi chilometri dal luogo di lavoro. Si è impiccato con la corda per saltare della più piccola delle sue due figlie, che hanno 6 e 13 anni. E che ora sono senza papà, come Ida è rimasta senza marito. Senza occupazione - Ida lavorava da un artigiano - la donna lo era già da un anno. A trovarlo, è stato il cognato Gerardo, anche lui cassintegrato dell’azienda budriese. Mario, trasferitosi in Emilia-Romagna più di dieci anni fa dalla Basilicata, si è ucciso dopo aver portato la bambina più piccola all’asilo. Ieri, la famiglia si è chiusa al proprio interno. In un bar vicino incrociamo Michele, uno dei nipoti: ha gli occhi lucidi, e ribadisce che questo è il giorno del silenzio. Mentre il cognato fa capire che, quando sei a casa, entri in una spirale in cui non è facile chiedere e ottenere aiuto. «E, alla fin fine, le bollette le devi pagare comunque».

Nella tragedia, poi, la beffa: nella mattinata di venerdì, mentre i sanitari constatavano il decesso dell’uomo, un’azienda metalmeccanica avrebbe chiamato a casa Farisano per fissare un colloquio: Mario aveva mandato molti curricula in giro, e la sua specializzazione era alta. Ma il telefono ha squillato troppo tardi. Cosa può aver spinto ad un gesto così estremo? I compagni di lavoro di Mario sono convinti che la situazione della Renopress abbia avuto un ruolo, forse decisivo. L’aria che si respirava in azienda era pesante. E non da ieri: dopo un anno di cassa integrazione, la fonderia aveva ritirato i 106 licenziamenti, ottenendo - grazie alla mediazione della Regione - un altro anno di cassa integrazione straordinaria. Pesante, ma non senza speranza: i 365 giorni potevano essere utilizzati per cercare un nuovo acquirente. Finora Mario, uno dei pochissimi «fornai» (nel senso di addetti ai forni) era riuscito a lavorare una settimana al mese, portando il suo stipendio da 600 a 900 euro. Il 15 marzo, però, la produzione si era fermata. In attesa dell’arrivo dell’assegno di cassa, neanche un euro era stato versato sul suo conto.

Lì, ipotizza Donatella Colombelli, sua collega alla Nuova Renopress, forse qualcosa si è rotto. «A quanto so, da allora non usciva più molto di casa. Lunedì, quando il delegato Fiom ci ha spiegato che era stato fissato l’incontro con le banche per l’anticipo della cassa integrazione - racconta Donatella -, io ho guardato Mario e gli ho detto: dai, possiamo dire di avere un piccolo aiuto. Ma lui mi fa, laconico: “Proviamo a vederla così”. Non sembrava molto convinto». Eppure, Mario era uno dei più attivi nella lotta per salvare la fonderia: «Interveniva spesso in assemblea - ricorda il sindaco di Budrio, Carlo Castelli - e, se c’era un collega abbacchiato, era il primo a fare una battuta per tirarlo su. Quando mi hanno detto cos’era successo, ho risposto: “Siete sicuri sia proprio quel Mario lì?”». Su Facebook, oltre ai due profili personali - uno dei quali conta 441 amici -, Mario interveniva sovente. E contribuiva alla pagina dei «Noi, 106 licenziati della Nuova Renopress». Il suo hobby, che gli consentiva di tirare su un piccolo extra, era la musica. Mario cantava col karaoke. Tanto che nel garage, luogo scelto per farla finita, c’è ancora la consolle per le basi. «Aveva sempre un sorriso per tutti - chiosa Donatella -. Io non so cosa scatti nella mente di una persona, ma può essere che a un certo punto uno non ce la faccia più. E il cervello si stacchi dal cuore».

Andrea Bonzi - 18 aprile 2010

Fonte: L'unità
25/04/2010 21:13
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Non bisogna mai mollare,mai!Anche se la sofferenza è alta,è dura,ancora di piu quando soffrono i cari che sono vicini,ma mai mollare.
26/04/2010 21:38
va bene livia... ma la sofferenza ha prima o poi un limite
il famoso "punto di rottura" tu non ce lai ?
neanche ...un minimo .
allora non "sei umana" , impassibile come la roccia???
se non ce lai... ti propongo per primo "santa subito"
bho! ogniuno faccia un po come pensa bene .
ciaoo! [SM=g7075]
27/04/2010 21:13
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Re:
otar69, 26/04/2010 21.38:

va bene livia... ma la sofferenza ha prima o poi un limite
il famoso "punto di rottura" tu non ce lai ?
neanche ...un minimo .
allora non "sei umana" , impassibile come la roccia???
se non ce lai... ti propongo per primo "santa subito"
bho! ogniuno faccia un po come pensa bene .
ciaoo! [SM=g7075]



Certo che ho i punti di rottura,ma...una frase rissume bene il concetto che voglio dire "non è importante cadere,ma non riamnere sdraiati",tutti abbiamo cadute,periodi neri e tremendi,azioni o pensieri sbagliati dati da ribellione o sofferenza,ma mai cedere...la forza sta nel rialzarsi e continuare,anche con lacrime e con sorrisi.
Questo voglio dire...nessuno è granitico,solo i Santi,quelli grandi,appunto.

RRendersi conto che la nostra vita non è fine a sè stessa qui,aiuta nel combattimento...aiuta,non è che toglie sofferenze e sbagli.

Io tendo sempre,come tu avrai già notato, [SM=g7074] di incentivare la forza interirore,la forza di cio che si è e che NESSUNO puo disintegrare,solo noi stessi se non lottiamo...ebbene,credo che in questa società piena di problemi e molto egoismo,piena di sogni d amore e distrutti dai problemi quotidiani...credo ci sia bisogno di sè stessi,della forza interiore che OGNI uomo ha e che la società tende a debellare con vari metodi,il primo...la negatività.

Io non sono un ottimista NEL SENSO CHE CREDO TUTTO POSITIVO,MA CREDO PROFONDAMENTE NELLA FORZA DELL UOMO...


04/05/2010 13:10
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Tra tutti questi problemi mi accrogo sinceramente che l'Italia e' divorata sopratutto dagli sprechi.
A iniziare dallo Stato, poi passiamo alle province e ai Comuni, dove poi ci sono sempre meno soldi per il sociale .
La mafia, la disoccupazione, il razzismo, gli sprechi, le incertezze del domani, i mutui e tanto altro sono altro che mostri sono la rovina delle persone oneste.
Divorano sempre di piu' ogniuno di noi.
26/12/2011 21:41
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...
poveretto :( ha fatto del suo meglio ma alla fine è forse naturale non aver più la forza per combattere...
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